© 2020 Massimiliano Giannocco
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Baluginio
dal fondo
d'una balza
nel nero
abisso
del pensiero
Due poesie e un aforisma
Temporale
Tocco il cielo con lo sguardo
senti il velluto delle nuvole
messe lì come dieresi
su un pentagramma vocale
di trambusti lontani.
Ora tutto si ammassa
come creta plasmata
di saette scoccate
a punire la terra.
Osserva il dito dei giudici
in un lasso di tempo instabile
che sobilla la memoria
e sferza, punge con aghi
luminescenti le radici
disadorne, esposte
al tumulto del temporale.
Trasalisce l’animo ancorato
al limite immanente
inarca la schiena
lo spazio al trascendente.
L’anima
Me sò commosso a vedè un regazzino.
Ciaveva stracci da poro pezzente,
un bambolotto stretto ar cuoricino,
lo sguardo spento che nun dice gnente.
"È tutto apposto, piccolé?" Je feci.
"Mamma e papà 'ndo stanno? Perché solo
stai qui seduto?" "Conto fino a dieci"
rispose pronto "Poi spiccherò er volo".
"E dove te ne andrai?" Je domannai.
"Su, in Paradiso. Lì sarò contento.
Vié puro te che tanto morirai.
Senza penzieri. Ce porterà er vento.
Me basterà lassà sto pupazzetto,
che è tutto quer che ciò. Me voi seguì?"
Me misi a ride innanzi a lo scherzetto,
ma lui spiccò er volo e in cielo sparì.
Aforisma poetico XV
C’è tanta forza nella gentilezza!
Al suo cospetto ho visto bestie orrende
chinare il capo e, con una carezza,
prendere forma di anime stupende.